RACCONTI 2022
Cambiamenti
Aveva ricevuto una lettera, quella mattina. Una classica e intramontabile lettera, scritta con inchiostro blu e riposta in una busta affrancata color crema.
Le aveva scritto Nicola invitandola a recarsi nel suo salone e le aveva inviato anche una foto.
Lei se ne era fatta una ragione, tre anni prima. Del suo silenzio, della sua sparizione.
Tutti avevano cercato Nicola per mesi, dopo che, una calda mattina di giugno, aveva fatto perdere le sue tracce. Non si era presentato al negozio. Il suo appartamento vuoto. Aveva portato con sé solo pochi capi di vestiario. Nemmeno il cellulare. Non aveva preso la macchina e quindi o aveva fatto ricorso ai mezzi pubblici oppure qualcun altro lo aveva aiutato.
Così avevano pensato gli inquirenti.
Si era poi accertato che aveva preso un taxi che dal centro della città l’aveva condotto alla stazione. Poi più nulla. Era svanito. Dissolto nell’etere!
Già, proprio nell’etere, era il caso di dirlo.
Aveva infatti sospeso anche i suoi profili social, senza alcun preavviso o spiegazione.
Nicola era senza dubbio un bell’uomo: alto, ben fatto, muscoloso, con splendidi occhi verdi dolci ed espressivi.
Si teneva in forma: gli piacevano il nuoto e la vela che praticava da anni con evidente successo.
Il suo negozio in città era molto quotato e frequentato da clienti esigenti ma danarose, disposte a spendere cifre elevate pur di farsi servire da lui.
Nicola era un parrucchiere, un parrucchiere ricercatissimo e molto quotato.
Era, di conseguenza, circondato da tante belle donne, giovani e meno giovani.
Lui faceva costanti corsi di aggiornamento e le sue acconciature, i suoi tagli, le sue tinte, erano all’ultima moda.
E sapeva accattivarsi le clienti e anche i clienti. Sì, perché Nicola era un coiffeur di grido per donne ma anche per uomini.
Si sa, i parrucchieri sono un po’ preti confessori, un po’ psicoterapeuti: immancabilmente arrivavano le confidenze, anche le più intime e riservate, di ragazze giovanissime, di trentenni in carriera, di signore negli anta avanzati ma anche di ragazzini, magari incerti sul loro futuro sentimentale ed emotivo, e uomini arrivati ed affermati dal punto di vista professionale ma tentennanti quanto a matrimoni, figliolanza e legami in genere.
E il suo salone era a prova di pettegolezzo! Sapeva essere estremamente discreto, non andava a spifferare tutto a chissà chi. E i clienti e le clienti lo sapevano, per questo si affidavano a lui, alle sue mani e... alle sue orecchie, fiduciosi e fiduciose.
Lei non era una sua cliente, era una semplice conoscente che gli era stata presentata ad un vernissage da un comune amico in veste di anfitrione.
Nicola l’aveva corteggiata con fare elegante, mai old fashioned, ed erano usciti insieme per un appuntamento. Un solo appuntamento.
Avevano cenato in un piccolo ristorante non molto sciccoso ma rinomato per la sua cucina: avevano preso entrambi un’ottima bistecca di sanato con un contorno di patate al forno, il tutto accompagnato da un corposo vino rosso della casa, chiudendo il pasto con una rinfrescante macedonia di frutta con un poco di panna naturale appena appena spruzzata di zucchero e cannella.
Poi avevano passeggiato sul lungofiume.
La notte era tiepida, dopo l’afa di quelle torride giornate di giugno. Era stato piacevole. Lui, anche per il suo tipo di lavoro, era un abile conversatore e lei, di solito silenziosa, non aveva dovuto escogitare chissà quali argomenti di dialogo.
L’aveva riaccompagnata a casa e si erano lasciati con la promessa di un servizio completo nel suo negozio, shampoo, taglio, piega e pure manicure.
“Senz’altro!”, aveva esclamato lei con una risata aperta e sincera.
Sì, perché si era sentita completamente a suo agio e rilassata.
E anche lui si era detto contento della serata.
Dopo dieci giorni era accaduto quello che era accaduto.
Quello di cui avevano parlato anche i telegiornali nazionali.
Nicola era sparito. Senza strascichi di sorta alcuna.
Ogni legame reciso, almeno all’apparenza. Sia al lavoro, che a casa. Anche i genitori non ne sapevano nulla. Non avevano nessuna idea di dove potesse essersi recato Nicola. Clienti, uomini e donne, si erano detti sbalestrati e smarriti.
Dopo il clamore dei primi tempi, tutti sembravano aver scordato Nicola e le sue acconciature e suoi tagli e i suoi modi garbati.
Lei non lo aveva dimenticato affatto, ma era andata avanti con la sua vita e la sua quotidianità.
Ed ecco, erano passati tre anni. Tre anni! Come un soffio, come un battito d’ali. Quasi senza che se ne avvedesse.
E voilà, la busta color crema nella sua cassetta delle lettere. L’affrancatura. Il timbro recente. E la lettera. E la foto...
Tutto inaspettato. Imprevisto. Inatteso. E per questo, gradito, graditissimo!
Con trepidazione aprì la busta. Ed ecco la foto sbucare. Ed ecco la lettera, il foglio ripiegato in due. La sua bella grafia. E le sue parole che accompagnavano la foto. La foto che era più che eloquente. La foto che spiegava tutto. O forse niente. No, no, si disse, spiega tutto. Ora tutto è chiaro!
Decisamente Nicola era cambiato!
Chi lo avrebbe mai sospettato…
I corti capelli castani erano stati sostituiti da un liscio caschetto biondo platino alla moda. Gli occhi chiari erano truccati con l’eye liner, con maestria. Le gambe in vista coi collant neri in pizzo, gambe muscolose con i polpacci ben torniti.
Nella foto, indossava la pelliccia e portava i tacchi e la borsetta.
Posava sorridente. Il suo sorriso aperto e franco non era cambiato. Né i suoi occhi.
Ma il Nicola di tre anni prima non c’era più.
Ora c’era Antonia.
Nicola, parrucchiere. Antonia, parrucchiera.
E Antonia la invitava nel suo salone per quel trattamento completo che era rimasto in sospeso…
Le diceva di chiamarla al suo numero di cellulare che le aveva scritto nella lettera.
E lei, lei scoppiò in una aperta risata liberatoria pensando: “E bravo Nicola!”, “Benvenuta Antonia!!!”.
Pavia, 28 gennaio 2022
Foto web