ATTESA
Se solo sapessi
catturare con le parole
i raggi del sole
della mia isola
e
per te
dipingere con l’alfabeto
le chiare notti stellate
e
tradurre in spazi bianchi
i silenzi e i languori dell’estate
e
ricreare il ritmo
delle onde
che si frangono sugli scogli
Se solo potessi
con un sorriso
restituirti la luce
e
coi miei capelli
ammantarti
dei misteri
dell’oscurità
Se solo
tu
volessi
lasciarti andare
arrendevole
alla dolcezza
della malinconia
per la mia terra
che
lontana e vicina
ha ammaliato anche te
Se solo
impavidi
come ulivi contorti e fieri
cresciuti al soffio del maestrale
riuscissimo
a non temere
i venti del destino
e
ad issare
la vela per incontrarci
fradici
di vita
con qualche graffio
- forse -
sulle dita
per aver colto
- spero -
tutte le rose
senza
lasciarne avvizzire
una
Se solo
tu
arrivassi
prima che il tempo
avvizzisca noi
e
il vento
cessi di soffiare
e
la luce
si spenga nei miei occhi
e nei tuoi
Se
- ecco -
bastassero
due righe
nell’attesa
giocando con le parole
le scriverei
per te.
Se solo sapessi
catturare con le parole
i raggi del sole
della mia isola
e
per te
dipingere con l’alfabeto
le chiare notti stellate
e
tradurre in spazi bianchi
i silenzi e i languori dell’estate
e
ricreare il ritmo
delle onde
che si frangono sugli scogli
Se solo potessi
con un sorriso
restituirti la luce
e
coi miei capelli
ammantarti
dei misteri
dell’oscurità
Se solo
tu
volessi
lasciarti andare
arrendevole
alla dolcezza
della malinconia
per la mia terra
che
lontana e vicina
ha ammaliato anche te
Se solo
impavidi
come ulivi contorti e fieri
cresciuti al soffio del maestrale
riuscissimo
a non temere
i venti del destino
e
ad issare
la vela per incontrarci
fradici
di vita
con qualche graffio
- forse -
sulle dita
per aver colto
- spero -
tutte le rose
senza
lasciarne avvizzire
una
Se solo
tu
arrivassi
prima che il tempo
avvizzisca noi
e
il vento
cessi di soffiare
e
la luce
si spenga nei miei occhi
e nei tuoi
Se
- ecco -
bastassero
due righe
nell’attesa
giocando con le parole
le scriverei
per te.
SENSAZIONI
Come di terra bagnata
dopo la pioggia
mi ha colpito
il suo profumo pulito
Come di un soffio di brezza
leggera
ho sentito
la sua mano
sfiorarmi la pelle
Come da un lampo
accecata
ho visto
solo luci
nel buio
Come di un fuoco
che arde
nel silenzio
ho udito
un lamento
o
un sospiro
E
come di una goccia
di mare
ho sentito
di una lacrima
- sua o mia? –
il sale.
Come di terra bagnata
dopo la pioggia
mi ha colpito
il suo profumo pulito
Come di un soffio di brezza
leggera
ho sentito
la sua mano
sfiorarmi la pelle
Come da un lampo
accecata
ho visto
solo luci
nel buio
Come di un fuoco
che arde
nel silenzio
ho udito
un lamento
o
un sospiro
E
come di una goccia
di mare
ho sentito
di una lacrima
- sua o mia? –
il sale.
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CONTEMPLAZIONE
Mi piace
guardarti
ancora ingabbiato
nelle soavi prigioni
di Morfeo
mentre
la luce del giorno
comincia a filtrare
dalle persiane
e
piccole ombre
si delineano
sul tuo viso
disteso
e
scoprire così
invisibili segni
di vita
sulla tua pelle
ambrata
finché
per la troppa luce
o
per i troppi sguardi indiscreti
Morfeo ti libera
dal suo abbraccio
per restituirti
al mio.
Mi piace
guardarti
ancora ingabbiato
nelle soavi prigioni
di Morfeo
mentre
la luce del giorno
comincia a filtrare
dalle persiane
e
piccole ombre
si delineano
sul tuo viso
disteso
e
scoprire così
invisibili segni
di vita
sulla tua pelle
ambrata
finché
per la troppa luce
o
per i troppi sguardi indiscreti
Morfeo ti libera
dal suo abbraccio
per restituirti
al mio.
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ACCATTONI
Un bambino - è sudamericano - - si sente dall’accento - dieci anni o poco più col sorriso sulle labbra e la luce negli occhi passa tra i tavoli di chi di fretta quasi con furia addenta un hot dog Ti tocca la spalla e porgendoti il suo bicchierone di carta - è di quelli per la Coca - ti chiede qualche moneta Nessuno nemmeno io allunga la mano al borsellino e imperterriti forse sentendoci vagamente in colpa - e proprio per questo magari infastiditi - continuiamo - siamo in pausa pranzo! - a masticare carne trita pane e ketchup Ma lui di tavolo in tavolo come giocando continua a saltellare e col sorriso sulle labbra e la luce negli occhi sale le scale incontro ad altri no E allora mi sovviene il pensiero di noi imperturbabili cui talora capita di mendicare chiedendo a Dio un istante almeno uno di gioia spensierata o anche solo un sorriso sincero. |
LA PARTITA
Giocando
troppo
in difesa
hai rischiato
l’autogol
Giocando
troppo
in attacco
ti sei beccato
un rigore
Giocando
troppo
al centrocampo
nemmeno
un punto
hai segnato
Ma
ogni tanto
una corsa felice
ti ha condotto
alla porta giusta
e allora
hai sentito
il tuo pubblico
- padre
madre
amici -
esultare
per te
E
più spesso
è capitato
che
tu
palla
presa a calci
sia ruzzolata
tra i piedi
di altri
per arrivare
comunque
a segnare
i tuoi punti
nella partita
in gioco
La vita.
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Giocando
troppo
in difesa
hai rischiato
l’autogol
Giocando
troppo
in attacco
ti sei beccato
un rigore
Giocando
troppo
al centrocampo
nemmeno
un punto
hai segnato
Ma
ogni tanto
una corsa felice
ti ha condotto
alla porta giusta
e allora
hai sentito
il tuo pubblico
- padre
madre
amici -
esultare
per te
E
più spesso
è capitato
che
tu
palla
presa a calci
sia ruzzolata
tra i piedi
di altri
per arrivare
comunque
a segnare
i tuoi punti
nella partita
in gioco
La vita.
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